ISCRIVITI!
per la coppia vincitrice del torneo in palio
DUE BIGLIETTI SECONDO ANELLO CURVA
per una partita di Serie A
a scelta tra INTER - MILAN - JUVE
Breve storia del calciobalilla e alcune curiosità
Ricostruire il percorso storico del calciobalilla o biliardino
che a dir si voglia (vedi Sulla denominazione italiana più in basso) è
tutt'altro che semplice, le fonti sono contraddittorie, spesso di dubbia
provenienza. Nel presente trattato vengono sintetizzate le informazioni più
accreditate estrapolate da fonti attendibili e soprattutto a cura della
Famiglia Garlando.

Il calciobalilla sembra sia stato inventato in Germania da Broto
Wachter tra gli anni '20 e '30 e contemporaneamente anche in Francia
vennero realizzati i primi tavoli da gioco (in particolare sembra che l'idea
sia stata concretizzata da Lucien Rosengart, operaio della
Citroën già inventore in altri campi), indipendentemente anche in Spagna e
precisamente a Barcellona, Alejandro Finisterre inventa e perfeziona il
calciobalilla nella sua versione più moderna con gli omini sagomati e
registra il brevetto nel 1937 (vedi Omaggio a Alejandro Finisterre più
in basso), in ogni modo le origini tedesche del gioco sembrano ulteriormente
attestate dal nome che gli hanno dato gli americani… foosball,
trascrizione inglese del tedesco fußball, dunque la Germania, la Francia
e la Spagna si contendono la paternità dell'atemporale calciobalilla!
Secondo l'importatore di calciobalilla, nonché storico del
settore, l'americano Bud Wachter l'idea originale nasce in Germania nel
tentativo di trasporre il gioco del calcio in un gioco da tavolo ispirato ad
esso. L'idea prende forma nei bar e club nei quali si riunivano per festeggiare
le vittorie o a bere (per dimenticare!) sulle sconfitte delle numerose squadre
di calcio locali… così il primo prototipo di calciobalilla è presto costruito e
la sua diffusione è talmente rapida che in breve praticamente ogni club si
trova ad avere il proprio kicker, questo infatti è il nome con cui il
gioco viene identificato, e che entra nell'uso comune, tanto che ancora oggi,
in Germania, è uno dei più usati per indicare il calciobalilla.
I tavoli da
gioco furono costruiti con cassoni artigianali in legno con il piano da gioco
in compensato, aste in legno con gli omini o ometti realizzati
anch'essi con blocchi di legno, le porte tagliate alle due testate e chiuse da
buche di panno per raccogliere le palline, il tutto montato su rudimentali
gambe… dunque tanto entusiasmo e parecchia fantasia da parte dei falegnami per
supplire alle carenze tecnologiche dell'epoca!
Ci fu una diffusione molto
rapida del gioco che però ebbe un rallentamento negli anni del dopoguerra, in
quanto i materiali di primaria importanza quali la plastica, il metallo e il
legno furono di preferenza destinati alla ricostruzione. Successivamente quasi
contemporaneamente alla Germania, anche Italia e Francia iniziano la produzione
di alcuni modelli di tavolo che, con l'unica eccezione delle aste telescopiche
(montate su tutti i calciobalilla francesi e su alcuni italiani) presentano
caratteristiche analoghe a quelli tedeschi, stabilendo così uno standard
universalmente riconosciuto. In Italia è noto che i primi esemplari del gioco
sono ideati nel 1936 da un artigiano di Poggibonsi, che però si limitò a delle
prove.
Al termine della seconda guerra
mondiale rudimentali calciobalilla furono
utilizzati, con ottimi risultati, per la riabilitazione psicomotoria dei reduci
di guerra, da qui sembra nascere la dizione calciobalilla. Tuttavia
bisogna aspettare oltre dieci anni perché una vera e propria produzione
cominci, l'impulso arriva dalla Francia dove, nel 1947, un geniale marsigliese,
Marcel Zosso, crea e diffonde i primi calciobalilla, chiamati sportfoot
che riscuotono un immediato successo soprattutto nel sud del paese. Nel 1949
Zosso decide di importare lo sportfoot in Italia e sceglie Alessandria
come sede, vi arriva in treno, in una tarda sera del dicembre 1949, Zosso cerca
i fornitori e li trova soprattutto tra i fabbricanti di casse da morto! Il
lavoro materiale è affidato ai detenuti del carcere di Alessandria. La Famiglia
Garlando è pronta ad accogliere la novità e inizia la produzione dei
calciobalilla e nel gennaio 1950 è pronto il primo sportfoot ovvero il
pionieristico calciobalilla alessandrino!
Il calciobalilla nacque con uno scopo nobile: dalla creatività di un
ragazzino diciassettenne che rimase ferito da una delle bombe che
insanguinarono il suo paese nel corso della guerra civile spagnola. Ricoverato
in ospedale, Alejandro Finisterre si accorse che la maggior parte dei suoi
compagni di corsia erano adolescenti come lui, ma più sfortunati perché a causa
delle ferite avevano subito l'amputazione degli arti inferiori. Mai più corse nei
prati, mai più calci a un pallone. Un orizzonte cupo, a cui cambiare presto
tinta. Appassionato di ping pong, Alejandro Finisterre pensò che se si poteva
giocare a una sorta di mini tennis con racchette e tavolo verde, lo stesso si
poteva fare con il calcio. Ed ecco che grazie al falegname Francisco Javier
Altuna che lavorava nell'ospedale, piccoli giocatori (omini) di legno
vennero infilati in lunghe aste orizzontali, poi due aperture sui lati corti
del piano di compensato che reggeva tutta la struttura, circondate da una
piccola rete, proprio come quella del futbòl vero. «Ero a Barcellona
quando un leader anarchico che fabbricava gazzose vide il mio calciobalilla, e
mi disse subito di registrarlo», raccontò qualche anno fa Alejandro Finisterre,
così l'invenzione venne prontamente registrata nel 1937 a Barcellona, anche
perché qualcosa di analogo già esisteva a opera del tedesco Broto Wachter, che
ne aveva realizzato una versione più semplice sei anni prima, a cui mancavano
però le sagome degli omini.
Curiosità
il giovane inventore perse tutti gli
incartamenti del brevetto/registrazione mentre fuggiva in Francia attraversando
i Pirenei, una pioggia torrenziale trasformò il prezioso plico che documentava
la sua creazione in una pappa inutilizzabile di cellulosa! Tragico evento che
determinò la fine della faccenda-calciobalilla per Alejandro Finisterre con la sola eccezione di una partita
giocata, successivamente, con Ernesto Rafael Guevara (Il Che), così
riportano gli storici e i biografi.
Nessun commento:
Posta un commento